Sei quello che mangi, ma nessuno se ne è accorto

Sei quello che mangi, ma nessuno se ne è accorto
(immagine via Google)

Sei quello che mangi, ma nessuno se ne è accorto

Sei quello che mangi, ma nessuno se n’è accorto, questo post come altri è ispirato da una delle tante sortite al supermercato …

Ieri sera ho fatto il solito giro di supermercati, tre di norma anche se non tutte le volte, ma almeno 2/3 volte a settimana, in uno ci vado solo per prendere i lupini, assurdo ma è così, in un altro per prendere il pane e farina integrale, nel terzo vado per la frutta e qualche verdura non di stagione, e non è finita, sempre ieri sera ho fatto un salto anche dal mio contadino di fiducia per il rifornimento di ortaggi appena colti, in pratica sto giretto mi costa la bellezza di un paio d’ore circa, ma che devo fare?!

Beh in uno di questi tre supermercati mi è capitato davanti durante la fila alla cassa, il solito carrello stile affamati del Biafra o fine del mondo imminente, insomma carrello pieno e con carichi sporgenti 😀 tutto ben di Dio che non ti dico, pancette sottovuoto, würstel tipo caricatore da mitraglia e multi confezioni, formaggi di un colore indefinito ma molto luminoso, malloppone di carne macinata e bisteccone varie, affettati sotto vuoto spinto, biscottini al cioccolato e crema, pasta a volontà, vino in cartone da 5 litri, sottolio di vario genere, le immancabili bibitone gassate dai colori fluorescenti, e poiché dicono che fanno bene anche un po’ di mele, qualche limone, e altri ortaggi … insomma il bengodi della famiglia modello italicus rin……..s 😀

Ho notato che di solito questi carrelloni di sopravvivenza sono portati da gente povera d’animo e di spirito, gente comune insomma, quei poveri italiani che per esempio sono convinti che Bruno Vespa sia un giornalista, tanto per capirci 😀

Questa gente purtroppo, non solo spende un sacco di soldi per mangiare tante schifezze, ma ne spenderà altrettanti per tutti gli effetti collaterali di breve, medio e lungo termine che provocano, ma la colpa non è solo loro, sono i media, la scuola e le istituzioni che dovrebbero formare le menti al corretto equilibrio alimentare e come prendersi cura di sé non dopo la malattia ma prima per prevenirla, ma come sappiamo, è troppo complicato e gli interessi economici sono troppo alti per un cambiamento radicale veloce, occorre più tempo purtroppo.

In pratica un carrello come quello descritto consente di andare al supermercato o a far la spesa un paio di volte alla settimana, e non un paio di volte al giorno come faccio io, per molti mangiare è solo riempirsi la pancia e che questo non ha alcuna relazione con la salute, di solito si tende a pensare che se la malattia arriva non è per il tuo stile di vita ma è la sfiga che bussa … posso essere anche d’accordo ma in alcuni casi gli lasciamo anche la porta spalancata!!

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