🌴 Il principe dei vegani
Si chiama Khaled bin Alwaleed bin Talal, ha 38 anni ed è figlio di uno degli uomini più ricchi del mondo, Alwaleed bin Talal bin Abdulaziz al Saud, considerato dal Times “Il Warren Buffett d’Arabia”.
Khaled è cresciuto in una “casetta” da 140 milioni di dollari, praticamente una città, bontà sua, fin dalla sua infanzia ha mangiato di tutto, come normale che sia e indossato pellicce e partecipato a battute di caccia, anche questo è normale tra i ricchi … fino a quando ha deciso di cambiare tutto, una presa di coscienza per un cambiamento radicale motivato da quanto si può leggere per motivi di salute.
Da qui si accende la lampadina e inizia cambiare tutto, il suo stile di vita diventa molto più compatibile sia con la salute sia con l’ambiente, avvia una serie di iniziative che vanno proprio in questa direzione.
Imprenditore sostenitore della causa vegan
Oggi con la sua sensibilità vorrebbe cambiare lo status alimentare nel Medio Oriente, dove l’alimentazione è diventata un problema sociale, obesità e malattie in continuo aumento con tutti gli effetti collaterali del caso.
La sua visione filantropica vorrebbe per il suo paese una condizione di maggiore rispetto per gli animali e un più diffuso utilizzo delle energie rinnovabili, per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente. Sicuramente questo punto fa riflettere ed è degno di nota, considerando la ricchezza del suo paese grazie al petrolio, quindi decisamente anomalo e controtendenza, bravo!
Il ristorante vegan in Medio Oriente
È di appena qualche mese fa il ristorante “Plant Cafe”, aperto in Bahrain di cui è il proprietario, il primo ristorante vegano del paese, un precursore di quella che potrebbe diventare una nuova condizione sociale anche in queste aree del mondo troppo spesso considerate lontane dalla cultura occidentale, a quanto pare non è così!
Ora, se il principe volesse qualche consiglio o suggerimento per il suo ristorante, beh, il Medio Oriente mi manca nella lista dei paesi che ho visitato … mi accontento anche di un volo in turistica 😀
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