(foto © vivivegan.com)
La giornata di ieri è stata una bella giornata di mare, sole e bagno rinfrescante sul fine pomeriggio, con il solito asciugamano e sacco con pinne e maschera mi accampo vicino la scogliera, come al solito, dopo circa mezz’ora arrivano quattro coppie di anziani con età variabile da 60 ai 70, si mettono ad una decina di metri da me …
Anche se non volevo ho dovuto per forza ascoltare le loro conversazioni, del tutto prive di interesse se non per il fatto che per circa un’ora e mezzo, il tempo che sono stati in spiaggia, guarda casa hanno parlato di cibarie, nello specifico di cosa avevano mangiato al ristorante del paese, la discussione era incentrata sulla scarsa quantità di pesce nei vari piatti, negli spaghetti giusto due vongole e due gamberi, nel risotto poche vongole e poco pesce, insomma non soddisfatti della quantità di pesce offerta nei vari piatti ordinati al ristorante, ma la cosa curiosa della conversazione era non tanto la discussione in oggetto, ma l’accanimento con il quale inveivano se pur con ironia contro quei piatti scarni, a loro dire, fatto sta che per tutto il tempo che sono rimasti in spiaggia hanno parlato solo di mangiare e mangiare, quasi fossero dei profughi fuggiti da chissà quale guerra.
Alla fine quando se ne sono andati, ho fatto un bagno per circa venti minuti, tornando a riva ho avvertito una gran fame, per un attimo ho pensato che fosse stato un riflesso condizionato a causa di quanto avevo ascoltato prima, spaghetti, risotti, pesci arrosto ecc… stavo pensando che la gola fosse stata sedotta dal ricordo della cucina a base di pesce, poi invece ci ho riflettuto un attimo … ed ho ricordato invece che non avevo fatto pranzo e la nuotata mi ha stimolato dicendomi che era ora di mangiare qualcosa, quindi nessuna sirena mi aveva tentato 😉
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