(immagine via Google)
Alimentazione, salute e ambiente: scegliere per un futuro equo e sostenibile
Viviamo in un pianeta con risorse limitate e con una popolazione in crescita.
Secondo la FAO saremo 9 miliardi entro il 2050 e, ancora più preoccupante, per sfamarci tutti sarà necessario raddoppiare la produzione globale di cibo.
Questo raddoppio è guidato ovviamente dai nuovi abitanti del pianeta, ma soprattutto dallo spostamento da modelli di consumo alimentare tradizionali verso quelli tipici dei paesi ricchi industriali.
Più alimenti trasformati, conservati e soprattutto più alimenti di origine animale.
Basti citare alcuni numeri: dagli anni ’50 a oggi, l’Italia ha visto triplicare i propri consumi di questi alimenti. Più di recente, paesi con ben altro impatto demografico, come Cina e India, stanno ripercorrendo la stessa transizione. La Cina ha triplicato i propri consumi di alimenti animali in poco più di un decennio.
Insomma, è in atto una vera e propria transizione verso stili di vita più insalubri e ad elevato consumo di suolo, proprio nel momento in cui, secondo molti indicatori ambientali, abbiamo superato le possibilità di uso sostenibile delle risorse del pianeta.
Si pensi alla impronta ecologica, che stima un consumo attuale di 1,5 pianeti terra che diventeranno circa 2 entro il 2050.
Le emissioni di gas serra del settore dell’allevamento incidono per il 14,5% sul bilancio globale, pari al ben più regolamentato settore dei trasporti.
Assistiamo anche ad una polarizzazione tra chi ha accesso alla ricchezza e chi non sa cosa mettere sul piatto (Credit suisse: 8% popolazione detiene 86% ricchezza globale) e ad una vera e propria sottrazione di ricchezza da parte dei paesi ricchi a quelli più poveri attraverso fenomeni come il land grabbing e l’accaparramento delle risorse minerarie ed energetiche legate anche all’agricoltura necessaria all’allevamento.
Un mondo con una maggiore distribuzione iniqua delle ricchezze diventa sempre più una polveriera pronta ad esplodere in conflitti e migrazioni di massa.
La crisi climatica, inoltre, IMPONE una netta accelerazione al cambio di paradigma.
Occorre rimettere in discussione il modello di consumo per ideare un sistema che sia meno intrinsecamente iniquo.
Per poter essere realmente efficace, il cambiamento deve essere spinto da due forze sinergiche. Sospinto dal basso, attraverso cambiamenti spontanei degli stili di vita verso comportamenti più sostenibili, attuati grazie alla maggiore consapevolezza dei cittadini; dall’alto, dalla politica, attraverso la promozione di questi modelli culturali e stili di vita.
Interverranno:
Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, sulle interazioni tra clima e alimentazione
Erica F. Poli, medico psichiatra, psicoterapeuta e counselor, esperta in nutraceutica e medicina integrata, sulla funzione benefica degli alimenti sulla salute
Vasco Merciadri, medico esperto in omeopatia, medicina naturale e iridologa, sulle criticità sanitarie di un eccessivo consumo di alimenti animali
Alberto Zolezzi, medico e deputato, sull’inquinamento delle matrici ambientali dovuto all’allevamento intensivo.
Infine, sarà presentata la proposta di legge M5S per mense pubbliche sostenibili per l’ambiente e la salute pubblica a prima firma del deputato Mirko Busto.
Seguirà dibattito.
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