🍲 Menu vegano a scuola Hannibal Lecter (Calabrese) dice la sua!

🍲 Menu vegano a scuola Hannibal Lecter (Calabrese) dice la sua!

Dopo la notizia del Comune di Torino l’insaziabile Doctor Lecter torna alla carica con una delle sue geniali proposte, il luminare già vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione … mica cotica!

Da sempre è nota la sua avversità nei confronti dei vegani, perché non mangiano carne, formaggi, uova, latte, grana, prosciutto ecc … ovvero quegli alimenti che alimentano e foraggiano tanti luminari italiani, oltre che giornali e Tv!

Per questo stando alla geniale mente, poiché a Torino si sperimenterà il menù vegano una volta al mese, quindi i bambini onnivori dovranno mangiare solo verdurine “orrore orrore”, secondo lui anche i bambini vegani devono mangiare carne almeno una volta al mese, lui la chiama “reciprocità”, dimenticando che vegan non è solo cibo ma anche etica, che i genitori insegnano ai loro figli … ma qui andiamo su un terreno scivoloso per le menti piene di prosciutto, etica e morale non cosa da tutti!

Un’evoluzione al contrario

Quella del Doctor Lecter è un’evoluzione al contrario e contraddittoria, se pensiamo che nelle scuole s’insegna a rispettare gli animali, trattarli bene ecc … poi però glieli vogliamo far mangiare con contorno di patate, dov’è la coerenza?

Un bambino vegano mangia ed ha gli stessi valori che i genitori perseguono, quindi, di fatto, vegan lo sarà non solo per la salute ma anche e soprattutto per l’etica, una scelta più spirituale che non alimentare, ma lo capirà mai Hannibal?

Tuttavia il menù vegano deve essere presente in tutte le scuole non una volta al mese ma ogni santo giorno per accontentare i bambini la cui famiglia ha fatto questa scelta, che vuol dire reciprocità alimentare quando la scelta vegan ha poco o nulla a che fare con l’alimentazione?

Le mense pubbliche dovrebbero avere l’obbligo di proporre un menù vegano, sia nelle scuole sia negli edifici e uffici pubblici, del resto non è possibile fermare un cambiamento così radicale in atto, moltissimi ristoranti l’hanno capito e si sono adeguati, ora adeguiamo le menti di chi ancora si ostina a non capire!


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